
MONTE SAN MARTINO
Sulla vetta del Monte San Martino, nel cuore della Valcuvia, si incontrano natura, storia e memoria. Questa montagna non è solo una meta escursionistica, ma un autentico luogo simbolo della Resistenza, oltre che di spiritualità.
Durante la Prima Guerra Mondiale, la montagna fu fortificata con trincee e postazioni della Linea Cadorna, mentre nel secondo conflitto mondiale, nel novembre 1943, fu teatro di uno scontro cruento tra i partigiani e le truppe nazifasciste.
Proprio in memoria di questi eventi è stato inaugurato, il 13 ottobre 1963, il Sacrario: qui una cripta custodisce i nomi dei caduti e i resti di partigiani, tra cui il tenente colonnello Carlo Croce e sua moglie Albertina Seveso.
Accanto al Sacrario si trova la chiesetta di San Martino, edificio religioso sorto su un luogo sacro pagano. Dopo secoli di abbandoni, passaggi di proprietà – dai frati Umiliati fra il XIII e il XV secolo a Giovanni Battista Viola alla fine dell'Ottocento – e frequenti restauri, la chiesa fu deliberatamente distrutta nel 1943, poco dopo la battaglia, e ricostruita nel 1958 dallo Stato riprendendo gli elementi architettonici della chiesa precedente. L'attuale edificio conserva preziose pitture a tema religioso e una lapide del III secolo che testimonia l'antica origine del luogo sacro.
A completare l'accoglienza sulla cima, il Rifugio San Martino, voluto da don Carlo Cambiano e realizzato solo negli anni '60 grazie all'impegno della Pro Loco di Duno. Nel tempo è stato ristrutturato e dotato di servizi moderni, divenendo un punto di riferimento per escursionisti e pellegrini. Oggi, pur in attesa di una nuova gestione, continua a rappresentare un luogo caro alla comunità.
